Federico Faccioli

Alcune poesie giovanili

Libri disponibili su territorio nazionale



Ciò che ti serve per stare bene nella vita

.


Corrono ginocchia sbucciate

Corrono ginocchia sbucciate
veloci come tartarughe
sanguinanti rosso sangue

Corrono ginocchia sbucciate
dai gattoni del poppante
al bastone dell’anziano

Corrono ginocchia sbucciate
ed io con esse
mi trascinano e a volte non ne sono consapevole

Corrono ginocchia sbucciate
dai zero ai cent’anni
strisciano per questa vita

Corrono ginocchia sbucciate
e mi hanno chiesto, dolenti,
di continuare a camminare.

Io ho detto loro si.

Crocchetta di riso

Capita.
Di notte come mannari
improvvisare un attacco al frigo.

Udito, tatto, olfatto, gusto, vista:
Tutto connesso.

Gusto:
capriccio di voglia.
Noi malinconici
alla faccia di chi di fame muore.
“Pancia piena non guarda pancia vuota”

Carne
Tessuti molli
Polpa
Muscolo
Ciccia

Anche anziani trovano piacere
(ormai solo) nel cibo.

Bisogna pur credere in qualcosa:
amore, lavoro, salute.

“E poi volare in alto,
per ricominciare”

Io me ne andrei con Baglioni.
Fuori dai coglioni.
Alla faccia della pensione.

Femminilità

Non avrei mai pensato,
Che un corpo femminile;
potesse avere la mia mente.

Nuda,
ti ricordo.
Nuda,
ti ringrazio.
Vi ringrazio.

Prima di lasciarmi dimmi almeno quale è il tuo nome.
(stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus)

Feng shui

Ho acceso dell’incenso aromatico
Spostato il baricentro
nella griglia di hartmann
Inserito un lume
in una scodella colma d’acqua
Accantonato l’energia dei chakra
Posizionato delle pietre
sull’appendice del mio letto

Hai la bocca piena di karma
E giudichi con asprezza

E mentre i pianeti
compiono i loro cicli,
Tu aspetti la fine del tuo:
Menopausa danzante.
Non sai vivere
e provi ad insegnare.

Piante, colori, suoni:
Faccio pulizia attorno a me.
Preparati ad essere rimosso.

Grandina rugiada

Grandina rugiada
sulla città della noia

Non che io mi annoi è...
la vita non ci lascia un attimo

Ma questa città è quasi triste
come l’ipocrisia di tanti politicanti e religiosi

Grandina e noto, scrutando
che piove per piovere: è un movimento fine a se stesso

La natura corre e come il fiume
ha il suo corso

Piove e il mio cervello si rinfresca
assume ossigeno e sono quasi una pianta

Ricordo da piccolo mi dissero
“Ma se dio è con te chi sarà contro di te?”

La rugiada pulisce i miei pensieri
Piove. Grandina rugiada.

Per un attimo sono libero.
Soffro e faccio cose belle.

Il Cammello nell’ago
(o come i medievali hanno sbagliato a tradurre)

Con che arroganza
l’economia si presenta
Come scienza!
Gli stipendi giù,
L’euro e il tempo indeterminato
Al quale sarai schiavo
fino alla pensione.

Astuto psicoterapeuta,
Non hai più un bambino
impaurito da spennare.

Hai soldi e non hai tempo.
Hai paura del tempo,
Sopratutto di quello libero.

Non conosci il “fine a se stesso”
il bello e la verità.
Ti aggrappi a dio
per essere più forte.
Sai che l’oro non si svaluterà
e ne hai il cuscino colmo.

Io dormo tra cuscini pagliati,
in un loco
che non troverai su internet.

Tu hai mai visto un africano
nella natura:
Senza soldi (glieli hai rubati tu),
Ma con del tempo e dello spazio,
Una mente più equilibrata.

Grazie di aver rovinato il pianeta
con le tue scorie!
Se un giorno ti regalassero qualcosa
che non è stato comprato
allora ti stupirai,
Senza un perché:
Tremi, hai paura per un sentimento
che da secoli non provavi.

Burlone.

Il de da naro:
tre poesiacce sulla libertà degli squattrinati

Avido Menzognere!
Arriviamo sul mercato,
Neolaureati da spennare.
È arrivata anche lei:
Come sta miss crisi?
Io bene ma dammi un poco di ossigeno.
Lavoro sempre
e non arrivo alla fine del giorno.
Barattami per favore.
Voglio avere tempo, non denaro.
Sterco del demonio.

Sul possedere!
Lidia, Asia Minore,
ottavo secolo prima di Cristo.
Eccolo.
L’uomo crea il denaro.
Assieme a lui eccolo il fratello gemello:
Il mercato.
Ecco nascere la filosofia, la scienza,
l’economia, la polis, la democrazia.
La personalità.
Il lavoro individuale.
La povertà individuale.
La solitudine dell’uomo.

Oggi ho lavorato in banca!
Conquisto i miei bisogni primari
con ogni mezzo.
Uomo lupo, dio cane.
La sorte che prima era collettiva,
e cambiava con l’andare delle stagioni
sugli orti.
Ora sorte individuale.
Ho visto dei litigi
anche tra padre e figlio,
per danaro.
Ho visto uccidere
per un poco di gloria.

Il fiume dell’oblio

Stretto tra le braccia di Morfeo
là dove l’oblio tesse la sua tela
avvolto da un sonno oblioso, in un sogno
che prima o poi verrà gettato
nel fiume dell’oblio. Sale di mare
dal sonno mi scuote, cammino
lungo il bagnasciuga guardo
e sento il mare,
attimo per attimo tessitore
della mia e dell’altrui speranza.

Lascio grandi impronte nella sabbia,
sabbia poco scabra, il sole
ormai è alle spalle, le onde
arrivano alla mia impronta,
la colmano d’acqua, ne rodono
le estremità e la cancellano.
Vado avanti calpestando
la mia impronta: la guardo; sento
il mosaico della mia (in)sicurezza
sbriciolarsi ai miei piedi.

Nuoto ancora per stare a galla
e non affondare nel fiume dell’oblio,
sogna figlio di Ipno, tu
che segui e segni la mia traccia,
so che vivrò,
non per morire ma per sentire la vita,
acqua stagnante ancora trattiene
attimi di felicità poco assaporati,
dal ricordo di correnti fredde.

Corri menestrello viandante,
la primavera è alle porte,
ritornerò al mare, sul fiume
oblioso perenne inverno,
ed io sul ghiaccio
inciderò la mia impronta,
e la ricalcherò nel tempo
con i colori dell’arcobaleno.

La biblioteca di Alessandr(i)a

Silenzio.
Tanti libri parlano,
urlano a intelletti ghiotti.
Quanta stupidità in tanta saggezza.
Quanto inchiostro sbrodola parole,
quante parole senza azioni a seguire.

Uomini che vivono nel cervello,
non nel corpo.

Donna vivace, efficace, espressiva.
Il tuo vigore è mordente.
Grazie anche del dolore,
di quello che Voi mi insegnaste.

Infatti:

Al sapere, alla conoscenza;
preferisco i libri di Alessandra
(o di un nome femminile a vostra scelta)

Preferivo il suo sorriso.
Ed il suo disordine meticoloso.

La Verità dell’idiota

Per millenni
Persone avide di conoscenza hanno cercato
Verità
Intramontabili nel tempo

Ho visto
(Nei film)
Soldati morti giovanissimi
Senza sapere
E mostrare interesse
Per la Verità.

Poi ho visto gente morire per
La Verità
Succhiano dita bagnante di veleno
In stupidi libri
Sacri-legi

Sai che esiste
Ti chiedi cosa quale essa sia
Sei pronto a morire per non trovare niente
Che scommessa se dio esiste?
Non la vince di certo l’ateo.

Io corro da tempo
Tra foglie d’autunno e calore
Ho corso in perimetri su isole spartane

Da tempo sulla verità ci sto camminando sopra.

Ma tu sei distratto.
Guardi il cielo.

Metti i piedi a terra!

Adeguando l’intelletto alla cosa
Adeguandoti a vivere l’attimo
No il futuro no il passato.
Ora.
Adesso.
Eccola.

Non fa poi così paura.

La vie au lycée

Asilo nido e battesimo
Materna e catechismo
Elementari e prima comunione
Medie e cresima

Superiori e ateismo
Università e blasfemia
Master e superficialità e sessismo
Dottorato e carriera

Il tutto
senza guardare in faccia nessuno

Hai paura di non fare niente?

Io intanto ero su una casa su un albero
a imparare a fischiare
a fare le bolle con le ciunghe
a tuffarmi di testa
a imparare i levi con la bici
E con i miei Amici.

Lo stato e la religione
vegliano su di te.

Ozio.
Ozi
Oz
O

ooooooooooooooo
Ronf.

L’amore è (come la) vita

Cielo bleu,
Una leggera brezza
mi tocca il viso.

Ebbrezza.

Il sole con calma
sta andando a dormire,
Negli orizzonti purpurei colori
m’illuminano il viso.

Sul prato illuminato,
La gioia di un attimo
sarà il futuro penare.

Mi leggi una poesia?
Ed io ti ascolto.

In un attimo arriva il buio,
Troppo breve quel momento.

Ma(i) infinitamente nostro.

L’amore è come la vita,
Non è per sempre.

Le lacrime del drago

Scorro sui dadi del destino
Sento il vento che scorre
Tra le pale del mulino
È la sete d’infinito
che disseta il mio cammino

Spoglia il monaco dal suo abito
E mi conduce nel giardino del eden
È qua che fumo il profumo
Di un profondo legame

Ed è qua che passo dopo passo
Dimenticherò il fragore del mondo
Pancia piena non guarda pancia vuota
Ciò che resta è dolce zucchero
o amaro sale?

Deglutendo l’ennesimo boccone amaro
Dovrai spingere la bile
con sete di sapienza
Che spezza l’ignoranza
Poiché il pensiero
è un seme da coltivare

Ignori il dolore
Sentire il peso della vita
Colui che accresce la sua conoscenza
accresce anche il suo dolore

Venero ciò che prima
detestavo
L’ignoranza
medico e medicina

Uomo, macchina senza ruggine
Piange esprime il dolore, gioia
Il sapore della sua vita
La pioggia e il sole

Ma Ricordo
La quiete dopo la tempesta
Catartica-mente:
Un arcobaleno di colori.

L’emozione del problema generazionale

È un giorno nuovo, oggi.
Domani no.

Faccio poesia difficile
Senza bado alla forma
Senza licenza poetica

Devo anche pagare l’affitto
Seminare arbusti nel giardino del vicino
Scrutare e seminare altri alberi genealogici

Nel pomeriggio commetterò atti impuri:
(non pensare al suicidio)
Vestirò pellicce vive
Predicherò religioni rassicuranti
Inquinerò ciò che resta del mondo
con marmitte poco catalitiche
(devo imparare a declinare i verbi)

La sera ripenserò alla mia educazione
Educato male:
Maleducato.

La notte penserò alla procreazione:
Farò tanti figli
solo dopo aver perso il lavoro
Chiuso il conto in banca
Lasciato la mia casa

I dinosauri non sono mai morti
Forse hanno vissuto più di noi
Ora ne vedo un paio in politica.

Ogni giorno
si combattono battaglie assurde
nelle strade di questo pianeta:
Risse fisiche, giochi di ego,
manie di potere, danaro,
donne, buoi e motori.

Ogni giorno
si combattono battaglie assurde
nei vicoli di questo pianeta:
mentre l’universo si dilata,
a spirale.


È notte pesta.
Vivrò ancora un po’,
starò sveglio per non morire.

Sorridi e canticchia con me
guardando il cielo:
Starry Starry Night

L’isola nel fragore

Ritorno alla realtà,
dal di dentro.
Lungo la baia sapore di segregazione.
La vita è altrove,
la realtà soffre di instabilità.

Rotta verso il nulla.

Lontano dal tempo,
sommerso nel mare:
prima nel suo blu mi culla
poi inaspettatamente m’annega.

Come da bambino navigare su una barca
nel mare della tua insicurezza.

Attorno a un cielo gelido,
a sciabole che tagliano,
la lacrima cancella
il bianco trucco;
il clown singhiozzante,
(coerente del fatto che)
vive troppo lontano
da un Olimpo Arancio.

Simulazione.
Della vita.
Retto unicamente
da fragili fili d’armonia:
tessuti filamentosi.
Stanco burattino
cavia nel regno delle eclissi.

Pinocchio capisci il vero sapere?
Io comprendo tutto
ma credo di non conoscere
alcuna cosa.

Nato tra le braccia di dio
poi abbandonato
alle porte della vita.
Alla sorte.
Dove la prua è diretta?
Nel isola dove tutto tace.

Lo sbarco.

Seduto sul bagnasciuga
mi chiedi:
“Dovrò gioire
della mia scarna felicità
o commiserarmi
per l’altrui sofferenza” ?

Quel giorno io lì
mi addormentai
(e sognai di sognare delle maestose verdi pianure).

Metadone senza ghiaccio

Stavo al banco del mio bar...
“Un bianco alla spina, per favore”.
Mi giro lo guardo, rifletto, non lo servo subito...
Non sono professionale, ma lui non si lamenta e attende.
Non lo avevo mai visto ma ero sicuro
(il suo sguardo aveva già visto tutto).

Troppo raffinato girovagava, possedeva verità (sofferenza) ...
Non aveva mai fatto niente, non era niente:
era un artista, ma fuori dall’arte.

Purtroppo infatti ci sono due fette di artisti,
quelli nella normalità e quelli fuori.
Che schifo ci sono due fette di artisti,
quelli che usano l’arte e quelli che la fanno.

Ma gli unici artisti
a cui ho deciso dare personalmente squisitezza
sono gli artisti sulla cattiva strada,
tutti gli altri esistono soltanto
contenuti in stupide scatolette
sotto forma di “merda d’autore”,
oppure sugli scaffali
di quei strani “supermercati (dell’arte)”...
Acclamati da un pubblico fittizio,
manovrato pubblicitariamente.

Per l’arte devi prima essere, poi fare.
Per noi tu non sei niente, poiché niente;
nulla, silenzio:
ora tutto è vuoto,
ora cosa è (per te) il bello e lo squisito?
E tu sei cosa?
Sai già che non hai alcuna possibilità
di scorgere il prossimo passaggio
della cometa di Halley...
sarai ancora nel sistema solare interno
nell’anno 2061?

Siamo stufi delle tue menzogne,
ma ora, a che cosa pensa la tua testa mozzata
che sa di essere già morta?
Quali torbidi pensieri agitano nel tuo cranio
nei pochi minuti che ancora resta cosciente
dopo il fulminio taglio?
Angoscia, paura, terrore, disperazione,
rabbia oppure rassegnazione?
Ci chiediamo se, in quei momenti,
sia ancora “valido” il concetto cartesiano
del cogito ergo sum,
penso quindi sono.

Ma ora non sei:
o sei senza un corpo.

Movimenti planetari sul mio stupido cuore

Luna in Marte.
Giove se la ride tra un big bang e l’altro.
Buchi neri brindano al mio stato.

Infatuazione.

Sono innamorato e i miei zigomi cambiano forma.
Una scossa energetica rade i peli sul mio Ego.

Ora fuori dalla mia stanza non c’è niente.
Tu mi abbracci.
Io imparo ad ascoltare.

Questo tempo è solo nostro e tu sei già nuda:
baciami stronza!

Nel ventre del nulla

Circondato da troppi occhi
sguardi accusatori
Indifferenti alle voci
incantatrici nell’infinito
le mie parole nel vuoto del pensiero
senza luce all’oscuro
come cobra inietta il suo veleno
Io che ho assaggiato la morte
ora vivo la vita tra uomini
che di ogni erba fanno un fascio
riflessi solo nello specchio
della propria realtà.

Dove c’è odio non c’è speranza
voglio conoscere, assaporare.
le facce del dado
a volte lanciato nel buio
senza scopo dalla gente che s’impone,
si pone e si propone,
genera il tifone circolo vizioso
è l’occhio del ciclone
che mi scruta, mi guarda,
mi osserva e poi mi schiaccia;
come un’onda mi travolge
ed io crollo come sabbia.

Il mio castello è vuoto
dentro l’involucro di pelle,
il silenzio si fa strada
nelle scissione inscindibile:
anima corpo e mente,
ora capisco ciò che sono:
lacrime argilla e sangue.

Figlio di Talete
poco equilibrio
prigioniero del pozzo
sognatore di stelle.

L’eclissi di chi non vuole vedere
e cammina con uomini
dai bastoni bianchi
ultime ruote del carro
(ma indispensabili per farlo girare)
Dallo sguardo assuefatto allo spasimo,
cadono stille di secreti (segreti)
e bagnano gli occhi:
Inconcepibilità verso dio.

Ma meccanismi complessi
cercano ancora di capire.
E mi ritrovo qua
nel ventre del nulla
in ginocchio
intorno buio
e mi sento stanco

Nel ventre il niente è tutto:
Nel ventre tutto è niente.

Partner nel duemilaetc... (data Cristiana)

Donna animale sociale!

Ai tempi degli sms e del web:
Alieniamoci senza un contatto fisico.

Fobia delle persone,
scheletri con l’intelletto troppo espanso.

Non sorridono, non gesticolano,
non annusano:
il corpo è in rigor mortis,
alcuni dei cui muscoli
possono contrarsi.

Corteccia cerebrale,
copre miliardi di movimenti
diciamo così “inter nos”.

Esperimenti genetici,
per nascondere sentimenti.

Esseri umani,
in genere sessualmente monogami;
devozionalmente poligami.

Io in te ci avrei giurato,
con tutto me stesso.
Anche se vedo un sacco di coppie
che a mazzate si prendono!

Io che per amore
sarei anche sceso a compromessi,
in sfavore del mio ego.

Io ho sbagliato nell’amare troppo:
La corda che tira e non tira.
Ho imparato però a orinare le mie priorità
prima di stare bene con un altro
devi saper star bene solo!

In questo millennio buio
il mercato di san Valentino
ha sempre la sua luce.


Ma i miei antenati
hanno amato una sola persona,
e noi dispersi negli sguardi stupidi,
che negli occhi per dignità non guardano.
Senza umiltà ne buon senso
saccheggiamo discoteche
alla ricerca dell’eros.

Anche se mi hai spezzato il cuore,
darò un’altra,
mezza possibilità a un’altra;
mezza mela.

La stessa mela
che portò l’uomo maschilista
al peccato originale.

Cosi sia.

Amen.

Perdita perfetta

Hanno perso,
ma senza sfigurare.

Sono rimasti privi
Non hanno più
Hanno lasciato
Abbandonato
Smarrito.

Si sono lasciati sfuggire
Rimettendoci
Scalpitando.

Sciupati
Sprecati
Consumati
Dissipati.

Adesso che non abbiamo più niente,
inizieremo a costruire qualcosa di vero.

Stavolta,
sempre niente da nascondere
Ma con qualche con promessa in più.

Vae victis.

Poesia good karma!

Dice:
“chi scrive è uno che sta male”.
(e tu che batti a macchina
lettere di licenziamento?)
Il medico poi parla di serotonina
e meccanismi chimici:
“come hai vissuto i primi anni
della tua vita”?
(tu dove hai comprato la laurea?)

L’ironia poi, la difesa dei deboli.
(la tua religione?)

Per voi, Poesia good karma:
sole,
luce,
montagna,
fiore,
mare.

Felice del passato
Godo e vivo nel presente
Con attitudine al futuro.

Ma ho visto tante brutte facce
in questa città.
Che è cosi fredda.
Sentimenti di autosvalutazione
oppure sentimenti eccessivi
o inappropriati,
sensi di colpa.
Quasi ogni giorno.

Piove c’è freddo
ed è quasi inverno.
Me ne vado.

Padre porta per noi in bisaccia:
serotonina, noradrenalina e dopamina.

Senza tempo

Sto facendo cose belle,
senza il tempo.

La poesia,
A essa si unisce la musica
e diventa canzone.
Di tutto ciò io posso fare un film.

Fratelli Lumière!

Il tutto senza il tempo.
Il bello non ha tempo.

La verità è fuori dal tempo.
Nello spazio.

Se penso al passato vedi dolore?
Riesci a stare nel presente?
Il futuro sarà pieno di buoni propositi
fino a che;
Il futuro sarà presente.

Il tempo è comicità più tragedia.

Comunque:

“Più tardi
egli stesso attribuì lo sviluppo
della teoria della relatività
a questa sua lentezza,
dicendo che pensando allo spazio
e al tempo più tardi
della maggior parte dei bambini,
fu in grado di applicarvi
uno sviluppo intellettuale
maggiore”.

Molto maggiore.

Sulle spalle delle pietre

È prepotenza della verità
questo soggiogarci.
Taluni giorni,
amico mio,
non so spiegarti.

Ora, che fumo il tuo profumo,
sento
il tuo abito spogliato
dal suo monaco.

Ora, che tento il tuo talento,
Lo so:
Passo dopo passo
Dimenticherò il fragore del mondo.

Pancia piena non guarda
Pancia vuota
Ci rivedremo, forse,
nell’isola nel fragore,
lontano da loro.

Loro.
Voi.
Voi eravate meschini e crudeli
(e dicevate cose cattive).
Noi.
Noi siamo degli splendidi Etici.

Tu, che hai accresciuto la tua conoscenza
(e così il tuo dolore)
Ora forse veneri ciò che prima detestavi:
l’ignoranza.

L’ignoranza:
medico e medicina
psicologo e terapeuta
cento anni dopo Freud,
duemilaquattrocento anni dopo Socrate.

Ridi sul riso poiché abbonda
Nelle nostre bocche;
Stolto.

È prepotenza della verità
questo soggiogarci.
Taluni giorni,
amico mio,
non so spiegarti.

Taluni giorni,
come sulle spalle delle pietre
Amico mio.
Ma ora, io non ho,
ma sono
sulle spalle delle pietre.

Un saluto da là in cima,
per sempre!

Tutto ciò

Tutto ciò si può (immaginare di) fare.

Le geishe del Giappone,
Le concubine del Siam,
I catamiti della Grecia;
Le meretrici dell’india.

Tutto ciò.

Le sirene di Ulisse.
La pederastia dei filosofi,
Nel vino dei latini.

Siamo da tempo ubriachi.

Un punk su facebook

Fai lo stronzetto?
Bevi wodka
Vai a puttane.
Fai cilecca.
Dormi.
Ricominci a bere.

Poi se non è alcool
ce sempre una soap alla tv
o facebook.
Tutti amici.

Sul web l’hai scopata
e ti ha lasciato i segni
delle mestruazioni.
Sul mouse.

Come il giovane ribelle.
Muori per la gloria del tuo gruppo.
Tanto paga Mamma,
anche la connessione a banda larga.

Tanto paga papà.
Non hai fatto neppure testamento;
ed hanno speso 6mila euro
per il tuo funerale.

Non hai cambiato questo mondo:
dormi in pace amico ribelle,
ed avvisami per tempo se dio esiste.

In caso questa cara informazione
risultasse positiva:
comunque non cambierò il mio Agire.

Violenta

Oggi è una giornata grigia
E la gente insoddisfatta
Racchiude in sé pensieri negativi
Frustrazioni

Io non sono così
Vivo ridendo su sguardi vissuti
Vivo morendo su vite passanti
Vivo sognando terre porose

Se ho qualcosa che mi stuzzica
La butto fuori violentemente
Non so se hai presente
i leoni africani?
Lo sbadiglio nasconde la rabbia

E tu dio ti ritieni giusto?
E tu politico?
Tu uomo d’affari?
Tu avido anello papale?

Per un poco di amore.
Costruirò amicizie.
Grazie amici.
Grazie di cuore.

Vuoto a rendere

Se solo avessi le parole
per dirvi quanto l’amore uccida

Per dirvi come ci si sente a essere
un vuoto a rendere

Da quando l’amore si è mescolato
con il lavoro
i soldi
la lussuria dei tradimenti

Da quando il tempo
i dubbi
hanno tolto l’attenzione sull’oggetto in se

I giovani che vogliono provare cose nuove
e i miei nonni sposati da ragazzi

C’è chi mi dice che do troppo.
C’è chi mi dice che la verità in amore non va detta.

L’amore uccide
tra 6 mesi sarò guarito
tra 12 mesi avrò un altro partner
quando ci lasceremo avrò dimenticato la penultima.

... tanto prima o poi la morte ci avrebbe comunque diviso.

Tutte le opere registrate S.I.A.E. 2010

 

Un grazie a Poetria movimento clandestino di resistenza e simposio permanenete dei poeti veronesi. Grazie a Morando, Brancaleoni, Giorgio Maria Bellini e Frangenti Culurali, editore Bonaccorso, Biblioteca Civica di Verona, libreria Bocu e Fuoricorso Caffè. Grazie anche a Valeria Tezzon e Serena Benassù.

Ascolta 4 poesie cantate - Bramagnoseologica

Corrono ginocchia sbucciate - ispired by frammenti hc torino

Sulle spalle delle pietre - ispired by band omonima hc

 

Contatta Federico: laveritatirendera@libero.it